Il brand: quel complesso di segni distintivi, di caratteri materiali e immateriali e quell’insieme di emozioni e sensazioni (si spera positive) che il pensiero o la visualizzazione di una marca sono in grado di scatenare o di far richiamare alla mente.
Logo, colori, stile del font utilizzato, idea di appartenenza, esclusività, idea di community (si pensi a chi acquista una moto Harley-Davidson e partecipa a raduni o sfilate perché appartiene a quel mondo; immediatamente identificato dal brand) e si potrebbero elencare molte altre caratteristiche che riempiono i manuali.
Ma prendendo spunto da questo interessante articolo in cui l’autore spiega perché i brand del fashion stanno diventando sempre più simili per non dire uguali (e basta guardare l’immagine riportata all’inizio del post), ci domandiamo, ma il brand è ancora così importante e fondamentale o davvero si va verso una omologazione di base per lasciare spazio alla voglia di personalizzare messa in atto dai millennials?
Ok i millennials alzeranno gli scudi contro i loghi e i brand e personalizzeranno a loro piacimento o con il loro utilizzo i prodotti acquistati ma…il brand rimane un elemento forte, anzi, fortissimo per l’identità dell’azienda.
L’azienda diventa riconoscibile, l’azienda diventa prodotto e il prodotto diventa azienda e tutto passa sempre attraverso logo e brand identity.
Questa identità e unicità va perseguita, focalizzata e resa di immediato riconoscimento per suscitare impatto e identificazione, fiducia e positive vibrations del prodotto.
Basta vedere quel font, quei colori, quel simbolo… e subito si evoca l’azienda, il prodotto, lo status: Harley, la Mela, la forma della bottiglietta Coca Cola, il cavallino rampante Ferrari…
Tutti con una identità precisa di font, colore, testo e logo.
Altra ipotesi trattata in quest’altro articolo è legata alla maggiore leggibilità di un font minimal sui dispositivi mobile pertanto la spiegazione di queste semplificazioni sarebbero da ricercare in tal senso (per le aziende che hanno già una posizione consolidata a livello globale e che non necessitano quindi più di utilizzare anche font per suscitare emozione.
Al di là della maggiore leggibilità, però, è indubbio che il rapporto cliente-azienda che si costruisce nel tempo passi anche attraverso la brand identity e che un elemento imprescindibile sia l’utilizzo di uno stile unico e ben riconoscibile.
L’appiattimento dei brand fashion non va in questa direzione.
Link agli articoli