Non Alimentare lo Spreco

Lo spreco alimentare: un fenomeno enorme di cui si parla sempre e comunque troppo poco.

Cos’è lo spreco alimentare?

<<Secondo la Commissione Europea, per spreco alimentare si intende “l’insieme dei prodotti scartati dalla catena agroalimentare, che – per ragioni economiche, estetiche o per la prossimità della scadenza di consumo, seppure ancora commestibili e quindi potenzialmente destinati al consumo umano – sono destinati ad essere eliminati o smaltiti”.

Il Waste Resources Action Program (WRAP) propone una definizione di food waste che distingue lo spreco di cibo in:

  • evitabile (cibo e bevande finiti in spazzatura ma ancora edibili, come pezzi di pane, mele, carne, ecc.)
  • possibilmente evitabile (cibo e bevande che alcune persone consumano, per esempio le croste del pane, e altre persone no; ma anche il cibo che può essere consumato se cucinato, per esempio la buccia di patate)
  • inevitabile (ossi di carne, bucce d’uovo, d’ananas ecc.)

>>

Al di là del valore in termini economici, MILIARDI di euro letteralmente buttati…la dimensione terribile riguarda la quantità: circa 1,5 MILIARDI di TONNELLATE di cibo sprecati in tutto il mondo (dati FAO) ogni anno.

Un volume talmente elevato che in realtà facciamo fatica persino ad immaginarlo, anzi, vedendo quotidianamente il semplice residuo di cibo umido in casa, non ci rendiamo affatto conto dell’enorme quantità di spreco totale annua.

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Provate a digitare su Google “spreco alimentare” o “cibo buttato” e premete il bottone “immagini”: danno un minimo l’idea ma non sono ancora decisamente impattanti da colpirci come dovrebbero.

Non rende ma immaginatevi la Basilica di San Pietro, riempitela tutta, ma proprio tutta, cupolone compreso, di cibo…e moltiplicate per oltre 100.000! Cioè 107.000 e rotte Basiliche piene di cibo: ecco, in un anno nel mondo si butta quel cibo.

Secondo il Rapporto Waste Watcher circa il 50% di tutto questo spreco avviene nella fase della produzione agricola, raccolta e stoccaggio.

Un 10% circa viene scartato nella successiva fase di lavorazione industriale del cibo e, se vogliamo, è forse la parte più efficiente di tutto il processo…e il resto? Beh, lo sprechiamo noi! A casa. E lo sprecano i ristoranti.

Quindi occorre agire su due fronti: uno è efficientare i processi di produzione e stoccaggio e l’altro è educarci ed educare al rispetto del cibo.

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La cosa FONDAMENTALE dello spreco di cibo di cui sopra è che circa l’80% di questa enorme quantità è ancora consumabile.

Tutto questo cibo potrebbe bastare per sfamare circa 2 miliardi di persone nel mondo…

Per una volta l’Italia non ha il triste primato del paese peggiore in Europa: altri fanno peggio di noi ma siamo circa a metà classifica ma, volutamente, preferisco non indicare i migliori e i peggiori perchè comunque c’è parecchia strada da fare per tutti. Non vale il detto “mal comune mezzo gaudio”. Per nulla. BISOGNA CAMBIARE.

Finalmente si comincia a parlare di Green Generation: le nuove generazioni che sono attente ai consumi, al clima, allo spreco del cibo e che incideranno sempre di più sulle dinamiche socio-economiche globali.

Perchè sprechiamo?

<<Tra le principali cause dello spreco troviamo:

  • le cattive abitudini di spesa di milioni di persone;
  • l’inosservanza delle indicazioni poste in etichetta sulla corretta modalità di conservazione degli alimenti;
  • le date di scadenza troppo rigide;
  • la tendenza a servire porzioni di cibo troppo abbondanti;
  • le promozioni che spingono i consumatori a comprare più cibo del necessario.

>>

Se ognuno di noi si fermasse un istante a riflettere sulle proprie abitudini di spesa e abitudini alimentari, sicuramente ci renderemmo conto tutti che ogni giorno ognuno di noi spreca del cibo.

E forse questo ci potrebbe far pensare a come fare per evitare che questo accada.

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Basta davvero poco!

Quindi…ognuno di noi si prenda un impegno: una cosa piccola, facilissima, fattibile; mettiamo nel piatto solo quello che mangiamo, basta una cucchiaiata in meno o una forchettata in meno, basta finire quello che mettiamo nel piatto.

Se abbiamo avanzato qualcosa, la volta dopo ricordiamocelo e prendiamo un pochino di meno. Tutto qui! Facile vero?

Altri consigli molto utili:

<<Nel nostro piccolo possiamo contribuire a ridurre gli sprechi compiendo piccole azioni quotidiane come:

  • fare la lista della spesa e comprare solo quanto necessario;
  • comprare se possibile da produttori locali;
  • scegliere prodotti di stagione;
  • usare meno prodotti trasformati;
  • imparare l’arte della cucina di recupero, utilizzando avanzi e scarti;
  • non servire porzioni eccessive.

È importante ricordare a questo proposito che un cibo sprecato non solo diventa inutile ma è anche dannoso per l’ambiente. Insieme al cibo dobbiamo considerare che vengono sprecati anche la terra, l’acqua, i fertilizzanti che sono stati necessari per produrlo.
Ridurre lo spreco significa anche contribuire a salvaguardare la nostra Terra>>.

Tra l’altro…<< 4 italiani su 5, secondo il Rapporto Waste Watcher 2017, pensano che a sprecare cibo siano gli altri: nel commercio, nelle scuole e negli ospedali>>…non è così! A sprecare il cibo, sono io, sei tu che leggi, siamo tutti quanti. Facciamo qualcosa, anche poco, ma facciamolo!

Per concludere ci sono anche delle cose che si muovono nella giusta direzione: esistono dispositivi e app che stanno dando una mano ma, per spingere ognuno a fare qualcosa di attivo, per non far passare il messaggio che “tanto c’è qualcuno che ci pensa e quindi non mi riguarda”, ecco qualche esempio che consiglio di cercare attivamente su Google (e quindi non riporto cosa sono e cosa fanno – così, facendo qualche ricerca, ci attiviamo tutti e scopriamo di più sull’argomento).

  • App “Bring the Food”
  • Software di Machine Learning “Vision”
  • “Smarterware” della start up Chicago Ovi
  • App “MyFoody”
  • App “Ratatouille”
  • App “Too good to go”

Quindi…ognuno di noi è responsabile. Facciamo girare questo articolo. Saremo noi ad essere tutti parte di un cambiamento positivo.

Non alimentare lo spreco! #nonalimentarelospreco

Credits:

  • http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4661&area=nutrizione&menu=ristorazione
  • https://www.foodscovery.it/foodheroes-magazine/lo-scandalo-dello-spreco-cibo/
  • https://www.green.it/lotta-allo-spreco-alimentare-numeri-statistiche-un-problema-mondiale/
  • https://www.linkiesta.it/it/article/2019/04/26/spreco-alimentare-dati-soluzioni-elezioni-europee/41934/