Troppo spesso sentiamo di bambini morti nelle piscine per un gioco finito male o per una disattenzione o per una tragica fatalità.
A tutto questo si potrebbe trovare una soluzione per prevenire e quindi evitare questi terribili episodi grazie alle tecnologie ad oggi disponibili: IA, visione artificiale (o intelligenza ottica) unita, naturalmente, all’attività dei bagnini che cercano di svolgere un lavoro spesso complicato e che richiede grandissima attenzione.
Quando si radunano grosse masse di persone in una piscina diventa difficile controllare tutto, essere attenti ad ogni bambino e ad ogni bagnante tra urla, spintoni, tuffi, musica ad alto volume in una situazione caotica costante.
Come fare quindi?
Una possibile soluzione potrebbe essere quella di implementare uno speciale impianto di sorveglianza basato su telecamere, infrarossi e sensori di movimento combinati e coordinati da una intelligenza artificiale che permetta il monitoraggio costante dei bagnanti.
Non serve alcuna registrazione operata da un impianto di questo tipo quindi la privacy è salvaguardata in quanto l’aspetto importante è il monitoraggio del movimento: se l’IA registra una presenza immobile per più di X secondi, scatta una segnalazione al bagnino che può intervenire tempestivamente e salvare il bimbo o la persona in difficoltà.
Ad oggi le macchine possono “vedere” il mondo e riconoscere ciò per cui sono state programmate ovvero ciò che hanno imparato a riconoscere e a “comportarsi” ovvero a rispondere in un dato modo.
Ambiti di applicazione già effettiva di tecnologie di questo tipo sono l’agricoltura ma anche l’automotive con i veicoli a guida autonoma sempre più evoluti ed in grado di riconoscere le buche sulla strada per evitarle.
Il bagnino 2.0 può contare quindi su dispositivi in grado di ampliare le sue percezioni e fornire indicazioni utili per salvare vite umane.